Psicologia e Psicoterapia

Cos’è la Terapia Breve Strategica

La Terapia Breve Strategica è un approccio originale alla soluzione dei problemi umani, si tratta di un approccio breve (al di sotto delle 20 sedute) che si occupa da una parte di eliminare i sintomi e i comportamenti fonte di sofferenza, dall’ altra di produrre un cambiamento nelle modalità attraverso le quali una persona costruisce la propria realtà personale e interpersonale. Da un punto di vista strategico, quindi, per cambiare una situazione problematica, non è necessario indagare e svelare le cause passate. ma risulta più utile lavorare sul come il problema funziona nel presente e su quali strategie siano più adatte a creare un cambiamento efficace e duraturo. Per raggiungere questo risultato nella maniera più rapida ed efficiente possibile, l’intervento strategico è di tipo attivo e deve produrre risultati già a partire dalle prime sedute. Scopo ultimo dell’ intervento terapeutico diviene quindi l’acquisizione di autonomia e capacità personali nel fronteggiare e risolvere i problemi. IL fine ultimo della terapia è quello di costruire autonomia e indipendenza. Il cambiamento strategico è infatti efficace quando mette la persona in condizione di non doversi più “appoggiare” o farsi aiutare, ma essere in grado di gestire in prima persona le esperienza che la vita le propone.
In molti casi, mediante un piano strategico ben congeniato e ben applicato, si possono sbloccare, in tempi rapidi (talvolta dopo un solo incontro), problemi e disturbi radicati da anni. Ovviamente esistono casi che richiedono una terapia più lunga ed altri minor tempo. Tra le metodologie della psicoterapia strategica viene utilizzata l’ipnosi.

Chi è il pedagogista clinico

È un professionista del settore socio-educativo che, grazie a metodi e tecniche di verifica e di intervento proprie della Pedagogia Clinica/Pedagogia in Aiuto alla Persona, svolge attività rivolte a persone di differenti età e con diversificati disagi differenziandosi da un modello sanitario, non si concentra su disturbi e le incapacità, non corregge nè cura, non ammaestra nè riabilita, ma considera l’individuo nella sua interezza ed ha come obiettivo quello di attivare e valorizzare, attraverso una relazione con matrice pedagogica, potenzialità e risorse. La pedagogia clinica è una disciplina che approfondisce e rinnova metodi educativi finalizzati ad aiutare il singolo individuo e il gruppo a crescere in senso armonico per raggiungere nuovi equilibri e nuove disponibilità allo scambio con gli altri è dunque la scienza di una educazione che si pone quale processo di crescita dell’ essere umano, affinchè egli possa affrontare con consapevolezza e coscienza le nuove situazioni che gli si presentano nei diversi periodi dell’ esistenza. A questo scopo in Pedagogia in Aiuto alla Persona (clinico) vengono utilizzati dei metodi obbedienti al criterio dialogico-corporeo che si basano sulla tattilità, sulla contrazione e decontrazione muscolare, sulla mobilizzazione ritmica, allo scopo di promuovere la ricerca di un contatto per conoscersi, riacquistare il benessere fisico e psichico, abbattere il muro psicologico che isola dal mondo, esplorare il proprio corpo, riscoprire nel piacere la propria topografia corporea. Il dialogo corporeo è particolarmente soddisfatto con i metodi Discover Project, BodyWork e Touch Ball

Cos’è la Mediazione familiare

Per Mediazione Familiare si intende “un processo collaborativo di risoluzione del conflitto”, in cui le coppie il cui rapporto sta finendo o è finito, sono assistite da un soggetto terzo imparziale (Mediatore) per comunicare l’una con l’altra e trovare una risoluzione accettabile per entrambi, dei problemi in questione.
Nella Mediazione, le parti ricercano interessi reciproci sui figli, le finanze, le proprietà e su qualsiasi altro bisogno che essi presenteranno come tale; il percorso si conclude con la stesura di un Accordo Scritto che fungerà da guida. La Mediazione Familiare è complementare alla Consulenza Legale e al Negoziato da parte degli avvocati: non li sostituisce!L’accordo scritto che si raggiungerà attraverso la Mediazione sarà infatti valutato dal proprio avvocato ed eventualmente inserito nelle pratiche della separazione.
La Mediazione Familiare persegue i seguenti obiettivi:
-ridurre la componente irrazionale del conflitto tra le parti;
-favorire una forma di comunicazione costruttiva tra le parti;
-minimizzare le conseguenze negative della rottura familiare e della dissoluzione del matrimonio;
-limitare le ricriminazioni personali;
-promuovere l’approccio consensuale alla separazione riducendo il conflitto, nell’ interesse di tutti i membri della famiglia, studiando soluzioni alternative che lascino alle parti la possibilità di fare delle concessioni senza compromettersi e mantenendo il rispetto di sè e dell’ altro;
-proteggere gli interessi e il benessere dei Figli, in particolare raggiungendo accordi appropriati che abbiano una durata a lungo termine per ciò che concerne il loro affidamento;
-sostenere la continuità nelle relazioni fra i membri della famiglia, specialmente in quelle fra genitori e figli. È proprio questo il principio della Mediazione: “vincere tutti e due”, accedere ai bisogni dell’ intero nucleo familiare che va disgregandosi, per valorizzare le competenze genitoriali, uscirne senza vincitori nè vinti e sentirsi più sollevati, ristabilendo un clima di comunicazione e cooperazione!